sabato 3 ottobre 2009











Cari Amici Motociclisti,
queste pagine sono per celebrare la piu' esclusiva marca di motociclette italiane:


BIMOTA

La Marca e' addirittura sconosciuta ad alcuni motociclisti non troppo specializzati, anche a loro sono quindi dedicate le fotografie e gli estratti degli articoli o dei libri che riportano informazioni tecniche sulle fantastiche motociclette della casa di Rimini.




Il logo BIMOTA riporta le iniziali dei tre soci di una ditta di impianti idraulici che nella meta' degli anni 70 genero' una costola "meccanica" che si specializzo' nella costruzione di telai e ciclistica d'eccellenza:


Bianchi, Morri e Tamburini


L'avvio e' avvolto nella leggenda: si racconta che il signor Tamburini fosse un idraulico-lattoniere di eccezionali capacita' ed un appassionato di motociclette sportive di altrettanta passione, che alla fine convinse i soci ad aprire una fabbrica di motociclette


La storia Bimota in video (inglese)




In verita' , come anticipato, Morri, Bianchi e Tamburini sono soci e proprietari di una avviata ditta che dal 1966 produce ed installa impianti di condizionatori.

In particolare, si narra che Tamburini nel 1972, impegnato alla guida della propria Honda Four a girare sulla Pista di Misano, tira un drittone alla curva della Quercia...moto distrutta e giornate di ricovero.

Durante la sosta obbligata in Ospedale con tre costole incrinate, l'idea di costruirsi un telaio in proprio, al fine di ospitare il motore Honda recuperato dalla moto incidentata, incomincia a farsi largo nella sua mente.

Racconta Giuseppe Morri che nel corso di una visita all'amico in Ospedale, promise di aiutarlo, a patto che Tamburini promettesse a sua volta di evitare di tornare in pista.

Quella che forse era stata creduta soltanto la sbruffonata dovuta all'effetto dell'anestesia, diventera' invece realta' in poco tempo: grazie alle eccezionali capacita' di ideazione e di manualita', Morri e Tamburini disegnano e realizzano nel loro negozio di idraulica il primo telaio in tubi piegati, sul quale viene innestato il motore recuperato da quello che rimane della precedente 750 Four.

A questo punto servono nuove forcelle e nuovi ammortizzatori che assieme ad una livrea in fibra di vetro bianca e rossa, conducono alla realizzazione del primo pezzo unico: la BIMOTA HB750



Le esperienze della prima moto costruita quasi per gioco vengono riversate nelle successive dieci, i cui telai sono costruiti con la stessa cura e manualita', mentre Bianchi si ritira subito dall'avventura motociclistca, rimanendo legato alla tradizionale attivita' impiantistica della casa "madre".



La serie di motociclette in vendita pero' e' talmente ridotta che la Honda non riesce a commercializzare i soli motori alla Bimota, che si vede cosi' costretta a comprare le moto complete da un concessionario fiorentino, per poi disassemblarle nuovamente, tenendo esclusivamente il gruppo motore, l'impianto elettrico ed i cruscotti, con il risultato che il costo iniziale della moto al quale si somma il costo dei pezzi speciali, fa si' che il prezzo finale delle Bimota non sia alla portata di tutti.

L'attenzione di Morri e Tamburini si indirizza pero' piu' alle competizioni che al mercato stradale, e nasce cosi'


"Bimota Meccanica" che trova sede in via Covignano a Rimini con direttore amministrativo Morri, direttore tecnico Tamburini....e unico operaio Dervis Macrelli!


La prima Bimota special da corsa con motore Honda viene portata in gara dal pilota svizzero Petrucciani che la descrive un "francobollo" per quanto stia attaccata alla pista.


Risultato: Primi alla prima gara!


Gli anni passano ma lo spirito agonistico resta quello che anima la squadra: nel 1980 la ditta festeggia il primo Titolo Mondiale: il sudafricano Jon Ekerold e' Campione del Mondo nella classe 350 su Bimota



e nel 1981 viene inaugurata la nuova sede di via Giaccaglia,


ma presto nel 1983, dopo la creazione della rivoluzionaria serie commerciale che va dalla KB1 alla SB4, mociclette che contribuiranno su scala mondiale a cambiare il modo in cui si faranno le motociclette, anche il geniale Tamburini lascia la Bimota ed il suo posto viene assunto da Federico Martini, proveniente da Ducati che nel corso dell'anno battezza la prima cooperazione con Bimota: esce la DB1 con motore Ducati 750.


LA SERIE KB1, KB2 (550), HB2 (900), KB3 (1000) e SB4 (1000)



Bimota KB1 dal 1978 al 1982, prodotta in 827 esemplari







Bimota KB2 Laser - motore 550 Kavasaki, prodotta dal 1981 al 84 in 112 esemplari


Bimota Hb2 - Honda 900, prodotta dal 1982 al 1983 in 177 esemplari
Bimota SB4 Suzuki 1000, prodotta dal 1983 al 84 in 272 esemplari

Nel 1987 Bimota vince nuovamente un Campionato del Mondo, questa volta nelle "derivate serie", con la YB4 (750) condotta da Virginio Ferrari


mentre l'anno successivo Falappa e Tardozzi sfiorano il primo Titolo Mondiale di Superbike, vincendo sei gare nel corso dell'anno e non classificandosi per caduta nell'ultima prova.
La collaborazione con la Yamaha apre quindi nuove opportunita' che animano un mercato in crisi economica e di idee.


Con il progetto YB9 di Pierluigi Marconi, il motore Yamaha da grandi soddisfazioni a Bimota: nel 94 vince il Campionato Italiano Sport production, titolo raddoppiato nel 95 assieme a quello del Campionato Italiano Supersport



i nostri famosi appassionati di oltralpe: Mr. Blanchard e Mr. Fragonard

Bimota YB9 sr, motore Yamaha 600, prodotta dal 1994 al 1996, 651 esemplariBimota YB9 sri, Yamaha 600 i.e.,prodotta dal 1996 al 1998, 271 esemplariBimota prova ad innovare presentanto il prototipo della Tesi, che come dice il nome prende avvio dagli studi universitari ingegneristici effettuati da due studenti appassionati di motociclette, PG Marconi e Roberto Ugolini.


Si tratta di un interessante progetto per realizzare una moto con una sospensione anteriore a forcellone oscillante invece che a forcella classica, cosi' da evitare gli affondamenti tipici dell'avantreno in frenata e dare una maggiore stabilita' al mezzo.


Altro motivo e' quello commerciale, con la continua ricerca di offrire prodotti che si discostino da quelli piu' classici prodotti dalla concorrenza Giapponese.

Marconi vera' assunto in Bimota da Martini, e successivamente diventera' lui stesso Direttore Tecnico della ditta riminese.


Nel 1993 anche Morri lascia l'azienda che aveva fatto nascere, e cosi' dei soci fondatori non rimane piu' nessuno: il nuovo management cerca nuovi spazi di mercato e cerca di contenere il prezzo di vendita conclusivo aumentando il numero dei pezzi prodotti, viene proposta la Mantra fra le nascenti "naked" ed il Supermono BMW per le "sportive".




I risultati non sono quelli desiderati ed a fine anni novanta si torna alla concezione di moto esclusive e di nicchia, e tutte le energie di progettazione vengono indirizzate al progetto Bimota 500 V2, che comprende anche il totale sviluppo di un motore di media cilindrata a due tempi.

La crisi si fa sentire profonda e la Bimota deve ristrutturarsi: nel 1998, venticinquesimo anniversario della nascita della casa, un nuovo cambio della guardia assume proprieta' e gestione, nasce Bimota Motor sotto la direzione di Marco Vitale, amministratore delegato Franco Tognon e vice presidente Edoardo Miroglio.

Nel 2000 finalmente, Bimota torna sul podio piu' alto con il funanbolico Anthony Gobert che vince il Tour Australiano della Superbike: la moto e' un Bimota SB8 K, che per celebrare il successo verra' prodotta in una serie limitata denominata Gobert Replica sia per le competizioni sia per il mercato, dove sara' commercializzata con il nome Bimota SB8 RC,


IL VIDEO DELLA VITTORIA A PHILLIPS ISLAND 2000




Versione "civilizzata" della Replica Corsa: Bimota SB8 RC

(modella optional)


Gli anni 2004- 2005 vedono Bimota rinnovarsi completamente, Sergio Robbiano e' il nuovo designer, Piero Canale si interessa del marketing, mentre l'amministrazione viene affidata ad Antonio De Benedetto.

Bimota racing 900 - 2003


Gli anni successivi vedono Bimota affidarsi ad una nuova proprieta', con l' ingegner Roberto Comini Presidente, Gigi Bonini Amministratore Delegato, mentre il dottor Piero Canale si occupa del marketing ed Enrico Borghesan del design.

Nel 2010 l'opportunita' presentata dalla nuova categoria del motomondiale denominata Moto2, e' colta immediatamente anche da Bimota che si presenta al Campionato montando il motore unico Honda HRC con la bellissima HB4 e sfiorando il podio con un 4^ posto alla gara di Assen con la moto condotta da Rat Willaroit del team Thailandese.

Bimota in Moto2


Piero Canale, Enrico Borghesan e Loris Reggiani con la Bimota HB4

(Loris Reggiani, 1^ Classificato a Misano, Campionato GP classe 250 del 1980 su Bimota YB3, e secondo nella stessa prova dell'anno 1981)


Mr. Blanchard e la Bimota HB4


Danilo Marrancone e la Bimota HB4







Le motociclette presentate sul commerciale dal 2004 all'inizio del 2010 invece, riprendendo gli stili della propria tradizione di bellezza ed esclusivita', rivestono, con meravigliosi telai a traliccio, i motori Ducati, rimanendo sempre di entusiasmante bellezza.

BIMOTA DB5 in versione "pista" Racing Team BBm di doctor Gandalf


BIMOTA DB6 Delirio http://www.archimagazine.com/xdelirio.htm



BIMOTA DB7



BIMOTA TESI III


Bimota DB 8 biposto- 2010







Mentre gli appassionati Bimota che desiderano possono associarsi nel Bimota Factory Club che e' sempre in fermento e miglioramento: il Presidente Alex "Ferro" Ferrara (con la felpa rossa nell'immagine sotto, assieme a Loris Reggiani) vi da il benvenuto al link sottoriportato e vi aspetta al prossimo "Giorno in Fabbrica" nella giornata dedicata da Bimota ai suoi simpatizzanti.

http://www.bimotafactoryclub.com/





nel web e' anche presente il Registro Storico, presso cui far registrare dal Presidente Ferdinando Felli, il proprio esemplare "Bimota classic".



Per i concessionari, sulle cui vetrine schiacciare il naso come facevamo quattordicenni per i primi cinquantini dei nostro sogni, troverete qualche indirizzo sempre fra i link amici.

Ringrazio coloro che hanno voluto inviare loro fotografie, si ringraziano i siti Moto.it e Subito.it per eventuali immagini tratte dalle loro disponibilita'.

Un cordiale saluto al signor Giuseppe Morri che ci ha gentilmente reso nota la prossima pubblicazione on-line di un nuovo testo su Bimota, ed un ringraziamento per la possibilita' di collegarci gratuitamente ai link di consultazione del libro "10 anni di Bimota" , ormai fuori edizione



http://www.motogames.it/category/bimota-history/



Per concludere un ringraziamento a Giorgio Sarti ed alla Giorgio Nada Editore, per il meraviglioso testo di riferimento "Bimota, 25 anni di eccellenza".
.......ed in chiusura: Lunga vita a Bimota!,

come sempre augurandoci che possa anche prendere spunto dai bellissimi disegni di Oberdan Bezzi

per personalizzazione ed aerografia caschi: http://www.gecograf.it/



Sito in continua costruzione ed evoluzione, chi vuole contribuire potra' lasciare le proprie foto od articoli su appassionatodimotorini@hotmail.it